Da anni ormai mi occupo di
tradurre documentari di vario genere: da quelli di carattere scientifico-naturalistico
(River monsters, L’impero delle macchine, My cat from hell, ecc.) a quelli di
argomento sociologico (Io e le mie mogli, Sepolti in casa, Long Island Medium,
A caccia di tesori) ai polizieschi (Solved, The first 48), solo per citarne
alcuni.
In realtà non si tratta di
documentari “classici”, ma più che altro di docu-fiction, che alternano alla
voce narrante la testimonianza diretta dei protagonisti. Questa caratteristica
genera, nella maggior parte dei casi, un doppio registro: quello
sostanzialmente formale del narratore, caratterizzato a volte da termini
specialistici, e quello colloquiale e spesso gergale dei protagonisti. A volte
la voce dei protagonisti è affidata ad attori che, in una sorta di
ricostruzione dei fatti, inscenano veri e propri dialoghi, seppur brevi, e in
questi casi si può apprezzare ancor di più la ricchezza di registri.
Uno dei motivi per cui amo il mio
lavoro è non ci si annoia mai: giornalmente mi rendo conto di come la lingua,
anzi le lingue, siano una materia in continuo cambiamento, sempre diversa e legata al contesto sociale e spazio-temporale
in cui vengono usate. Parole o espressioni che si usavano appena una decina di
anni fa sembrano ormai estinte (si pensi al sostantivo “paninaro” che ha fatto
epoca negli anni ’80 o all’aggettivo “allucinante” o alla locuzione “uno sballo”)
e addirittura alcuni tempi verbali sono stati completamente soppiantati da
altri (il classico caso è quello del passato remoto sostituito dall’uso del
passato prossimo).
Questo vale ancor di più per la
lingua parlata e spesso nel tradurre dall’inglese mi ritrovo a riflettere sulla
resa migliore di alcune espressioni idiomatiche, cercando di documentarmi su
validi dizionari online come http://idioms.thefreedictionary.com/
o anche http://www.urbandictionary.com/
e per l’italiano: http://dizionari.corriere.it/dizionario-modi-di-dire/
e, ovviamente, verificando la ricorrenza
della singola parola o dell’espressione in oggetto.
Nel tempo ho stilato una piccola
lista di frasi idiomatiche inglesi con relativa traduzione in italiano e vorrei
condividerne un estratto con voi. Buona lettura e… chi più ne ha, più ne metta!
A piece of cake: un gioco da ragazzi
A sting in
the tail: finale amaroAt a good clip: rapidamente
At the drop
of a hat: immediatamente, all’istante
Freak out: dare di matto, perdere le staffe
Get fresh with: essere irrispettoso, parlare in modo
scortese con qualcuno
In the hot seat: in una posizione scomoda
(It’s) in
my gut: me lo sento
It’s not my
cup of tea: non fa per me
It’s
raining cats and dogs: piove a dirotto/ a catinelle
Let’s blow this popcorn stand: diamoci una mossa, muoviamoci
On the back
burner: in secondo piano
Right off
the bat: senza mezzi termini
The Belle of the Ball: la reginetta del ballo (donna
perfetta)
The last straw: l’ultima goccia/ la goccia chef a traboccare
il vaso
To come to a head:
venire alle strette
To kill two birds with one stone: prendere due piccioni con
una fava
To run on
fumes: essere esausti
To scare the daylights out of someone: spaventare a morte
qualcunoWith a grain of salt: con riserva, in maniera scettica
99 problems: un mare di problemi