martedì 15 luglio 2014


Se la democrazia passa attraverso la lingua…

L’Unione Europea  è senz’altro un importante attore sulla scena politica internazionale e raggruppa, anche in virtù delle radici culturali comuni,  28 Paesi legati da rapporti economici e politici. In questo generale contesto di comunanza l’Unione, tuttavia, promuove il mantenimento e la difesa di ogni identità nazionale, facendo dell’espressione “l’unità nella diversità” il suo motto. Un chiaro esempi di quanto appena detto è il multilinguismo che caratterizza le Istituzioni dell’Unione. L’Unione Europea  conta attualmente 24 lingue ufficiali, garantendo a tutti i cittadini l’accesso a tutti i documenti nella lingua ufficiale del loro Paese, nonché il diritto di scrivere alla Commissione e ottenere una risposta in quella lingua. In tal modo ciascun cittadino potrà comprendere appieno le leggi comunitarie che lo riguardano e partecipare alla vita dell’Unione. La necessità di tutelare e promuovere il multilinguismo è anche data dal fatto che la legislazione europea è direttamente applicabile negli Stati Membri o, nel caso delle direttive, va recepita nelle legislazioni nazionali. Inoltre gli orientamenti politici dell’Unione devono essere trasparenti per tutti i cittadini.

Tra tutti gli organi istituzionali è la Commissione europea ad accogliere uno dei più grandi servizi di traduzione al mondo con oltre 1700 linguisti e più di 600 addetti di segreteria e personale amministrativo, garantendo un elevato grado di specializzazione e qualità linguistica. Ogni anno vengono tradotte circa 2 milioni di pagine. Gode inoltre di un servizio di interpretazione con oltre 600 interpreti. Anche gli altri Organi dell’Unione usufruiscono di servizi di traduzione ad hoc e in generale la traduzione di molti documenti viene affidata anche ad agenzie esterne o freelance.

A fronte di tutto ciò, i costi per il mantenimento  del regime di plurilinguismo sono relativamente contenuti.  Il costo complessivo dei servizi di traduzione e interpretazione delle istituzioni comunitarie si aggira intorno ai 1030 milioni di euro, con un’incidenza pro capite di 2,28 euro, ma con un evidente guadagno in chiave di democrazia e partecipazione.

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