domenica 13 luglio 2014


"Traduttore-traditore" è l'infausto binomio spesso collegato alla professione del mediatore linguistico e culturale. E purtroppo a vedere gli strafalcioni di certi colleghi alle prime armi che "masticando" un po' di inglese commerciale prestano il loro servizio a committenti frettolosi e poco attenti alla comunicazione verrebbe da dire che è così. Ma io preferisco pensare alla mia professione come una missione creativa. Il traduttore è prima di tutto un mediatore: tra l'azienda e il suo cliente, tra l'autore del romanzo e il suo pubblico, tra chi cerca lavoro e chi lo offre, tra culture. Il traduttore è colui che "accoglie" il testo nella "source Language", la lingua di partenza, e lo "traspone" nella "target Language", la lingua d'arrivo. In un certo senso gli da una nuova vita, restituendolo a un pubblico più ampio e diverso da quello originale. E in questo senso il traduttore è un "creatore" e non un "traditore". Da questa riflessione nasce il mio blog "tradurreecreare" che vuole essere un luogo di riflessione sulle lingue, materia viva, sul loro potere comunicativo,  sulla loro capacità di plasmare le idee e i contenuti di una società, sull'importanza delle scelte linguistiche nelle strategie di marketing. Perché conoscere e parlare una lingua vuol dire conoscere un'altra cultura, godere di un punto di vista più ampio, avere una marcia in più. E allora... benvenuti e buona lettura!

1 commento:

  1. D'acordo! Perfetto! Molto bene! Non scrivo di più perchè non domino il bel idioma italiano!

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